Recensione: La carrozza di Velestia, di Demetrio Battaglia

6/06/2016

Anno di pubblicazione: ottobre 2014
Numero di pagine: 98
Copertina morbida; rilegatura con brossura fresata
Genere: Racconto giallo/fantasy
Autore: Demetrio Battaglia
Prezzo: 8,00



I Taccuini del Ginepro sono una collana di intricati racconti gialli nei quali la tradizione del Fantasy si unisce all'antica Scienza Erboristica. Trame dense di tensione si dipanano nei luoghi fantastici di Arkhesya.

Incontrerete Syrus, vecchio e saggio erborista-mago, e Novir, suo giovane e impetuoso allievo. I due protagonisti sono chiamati a risolvere misteriosi intrecci, a investigare su delitti efferati, veleni letali e simboli ancestrali.
Ogni avventura procede a ritmi incalzanti, trasportando il lettore in oscuri avvenimenti trascritti, giorno dopo giorno, nel Taccuino di Novir.
(descrizione presa da http://www.arkhesya.com/ )

Recensione:

Ho acquistato questo libro in occasione della piccola fiera "Castelfranco Legge", quando ho incontrato l'autore che presentava i volumi di questa collana: I taccuini del ginepro.

Il genere è insolito: giallo ad ambientazione fantasy e devo dire che non ne avevo mai letto uno e questo connubio tra due dei generi che preferisco mi è piaciuto.
La carrozza di Velestia è il primo di una serie di brevi romanzi autoconclusivi che ci portano in giro per Arkhesya (il mondo fantasy creato dall'autore) insieme ai protagonisti, che si impegneranno per risolvere omicidi legati alla magia e all'erboristeria in un modo classico e deduttivo che ci ricorda i gialli classici alla Sherlock Holmes o alla Poirot.

Il protagonista del libro è Novir, un ragazzo che vuole scoprire di più sulle sue origini e che per questo si ritrova ad avere a che fare con Syrus, un erborista-mago che sembra sapere molto più di quanto intenda rivelargli.
Sebbene all'inizio il giovane sembri interessato solo a ottenere più informazioni possibili, con il proseguire dell'avventura Novir comincia a lasciarsi coinvolgere da questi eventi per lui nuovi e misteriosi, così come Syrus pare accettare il ragazzo e dimostra l'intenzione di prenderlo come apprendista.

Il romanzo è narrato in forma di diario, una scelta che ha permesso all'autore di mostrarci la storia attraverso gli occhi di Nadir, che fino alla fine pare non capirci molto, ma che riporta gli indizi e i fatti sotto la guida dell'erborista dandoci modo di vedere un poco alla volta i pezzi della soluzione del delitto.

Se la parte di giallo di questo libro è data dagli omicidi e dalle investigazioni che ne conseguono, la parte fantasy si ritrova più che altro nella magia, perché la descrizione dell'ambiente e del mondo in generale in questo volume è secondaria agli eventi, alle investigazioni e alla presentazione dei personaggi, scelta che ho apprezzato vista la brevità del romanzo. Spero comunque che i dettagli le regole di Arkhesya siano raccontati negli altri romanzi dell'autore, perché ora sono curiosa e di certo ne leggerò un altro.

Consiglio questo libro a chi ama il fantasy, ma soprattutto a chi desidera leggere un giallo originale che, come me, probabilmente desidererà leggere anche i libri seguenti.





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1 commenti

  1. Grazie Fabiola... segnalerò ai miei contatti questa tua bella recensione anche perchè nel frattempo siamo al IV Episodio e i Taccuini stanno coinvolgendo sempre più lettori.
    Se può interessarti presto tornerò a Castelfranco a presentare.
    Grazie, Demetrio

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