Recensione: E NON FANNO RUMORE di Claudio Capretti

9/02/2016

Titolo: ...e non fanno rumore
Autore: Claudio Capretti
Casa editrice: Intrecci edizioni
Pagine: 144

Sinossi: Che cosa ti dice questo rumore?" Lo chiesi un giorno a Riccardo dopo aver sobbalzato entrambi al rumore di un cancello che qualcuno aveva chiuso con forza. Lui mi fissò, e poi mi diede la più secca delle risposte che mai avrei immaginato. "Vedi come ti ho fregato? Questo è ciò che mi dice il rumore dei cancelli che si chiudono dietro o davanti a me. La sintesi di ciò che vivo è racchiusa in quel rumore che inevitabilmente ascolto molte volte durante la giornata. E ogni volta, non fa che ripetermi la medesima canzone stonata da cui non posso esimermi dal non ascoltare. E il titolo è sempre quello: Vedi come ti ho fregato?”.





Recensione:

Questo libro, per me, non è definibile alla pari di una qualsiasi altra lettura comune poiché contiene un messaggio importante, quello del riscatto anche per l’anima più buia e crudele. Le sensazioni che si provano dopo che scattano i cancelli di un carcere, diverranno vive nella mente del lettore sempre con un occhio di riguardo, nello specifico verso la fede in Dio e il messaggio di salvezza in essa contenuto.

Definirei il tutto, dunque, una lettura per le menti più aperte e certamente sensibili, per credere ancora di più nella possibilità di una redenzione.

L’aspetto più delicato, a cui lo stesso autore è andato incontro alla fine della stesura di questo libro, è stato quello di dargli il giusto titolo. Difficile per lui, ho letto, è stato trovarne uno che abbracci e rappresenti il testo nella sua pienezza.

Nel suo stile innovativo e toccante, l’autore è stato in grado di farmi percepire, riga dopo riga, il rumore dei cancelli che si chiudono alle tue spalle ogni volta che si entra in un carcere.

Questo libro fa comprendere l’importanza di guardare con gioia a tutto il bene di cui siamo circondati, tutto il bene che siamo in grado di fare e l’importanza di avere cura di noi stessi.

“ Tutto il resto verrà da sé. Credici!”

Un altro messaggio toccante di questo romanzo è che se ognuno saprà riconoscere le trappole del male, potremo avere la forza di disattivarle ricordando sempre a gran voce, sia a noi stessi che al mondo intero, il bello che è in noi, il bello che ci appartiene, il bello che è frutto di un bene che non può essere cancellato. 

Se siete dunque alla ricerca di una lettura diversa, che vi consenta di compiere anche un viaggio interiore, ve lo consiglio vivamente.

“ Il male non ha e non avrà mai l’ultima parola sulla nostra vita.”
“ Ricordatevi dei carcerati. Per sempre, per l’eternità”.






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