RECENSIONE: "La voce dell'acqua" di Stefano Mazzesi

9/14/2016

Titolo: La voce dell'acqua
Autore: Stefano Mazzesi
Edizioni: Clown Bianco Edizioni
Formato: digitale / cartaceo
Pagine: 52
Prezzo: ebook €1,99-copertina flessibile €6,50



TRAMA:
Tommy ha quindici anni, veste sempre di nero, porta i capelli lunghi, indossa catene e borchie e ascolta musica black metal. E sente le voci dell’acqua. Trascorre ore sotto il getto della doccia: l’acqua gli racconta le cose senza tralasciare nulla, sale e scende nelle tubature e durante il tragitto raccoglie le voci e i suoni del Palazzone.

Quando Alina viene uccisa, tutti sono convinti che il colpevole sia Romano, l’uomo per cui lei lavorava come badante, un violento che ha già ucciso in passato. Ma Tommy sa che non è stato lui, perché nell’acqua ha sentito la voce dell’assassino. Nessuno gli crede, neppure l’amico del cuore Nico. Neppure suo padre. Quando la voce dell’assassino diventa una faccia, Tommy crede che sia tutto finito. Ma non è così e, come uno tsunami, la verità spazzerà via il suo mondo.

RECENSIONE:
Thriller dalle tinte paranormali, La voce dell'acqua è il secondo romanzo che leggo di Stefano Mazzesi. Avendo apprezzato molto Rosso e Nero, la trama non meno originale di questa nuova opera mi ha spinto a leggerlo. 
Come per il precedente, anche qui siamo in Italia, stavolta però nella periferia di una anonima città, fatta di palazzoni giganti e popolata da personaggi molto differenti tra loro, tutti con una loro storia, chi triste, chi meno, ognuno con i suoi problemi. 
Tommy, il giovane protagonista, è un appassionato di black metal, i cui abiti neri e la mancanza di fiducia nel mondo degli adulti, ci riportano al periodo contorto dell'adolescenza. Ma aldilà dell'apparente superficialità del ragazzo, in realtà Tommy nasconde una spiccata sensibilità. A differenza degli altri inquilini, lui ha la capacità di ascoltare ciò che succede negli appartamenti del palazzo ogni volta che accende l'acqua della doccia e si lascia andare ai suoi pensieri. E sarà proprio l'acqua a fargli sentire la voce del presunto assassino. Mi è piaciuto l'inserimento di questo elemento paranormale nella trama, che è andato a rendere il thriller più intrigante. 
Colpisce la sensazione di tristezza e disagio, che esce, come fumo nero, dalle porte degli inquilini del palazzone, colpiti ognuno a modo suo dell'uccisione improvvisa di Alina. 
L'abilità dell'autore sta proprio nell'aver inserito elementi che vi faranno credere fino all'ultimo di aver individuato il colpevole, ma sul finire il messaggio appare chiaro: non tutto è come sembra, e dentro una persona che pensiamo di conoscere a fondo, se ne può nascondere un'altra molto più oscura...




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