Recensione: Small Town Boys, di Runny Magma

2/09/2018


Titolo: Small Town Boys

Autore: Runny Magma

Casa editrice: Self Publishing

Genere: Narrativa lgbt

E-Book: Sì

Prezzo: € 2,99 su Amazon

Pagine: 224

Uscita: 10 Novembre 2017


Sinossi: 

Un vecchio diario. Un ragazzo cocciuto. E un mistero da risolvere...

Niccolò sta vivendo l’estate fra la maturità e l’università. Ha una cotta per l’ex Professore di Filosofia, una zia single un po’ sfigata e le idee poco chiare sul suo futuro. Questa monotonia viene interrotta dalla scoperta di una tragedia avvenuta trent’anni addietro a un coetaneo dell’epoca, gettatosi sotto un treno per sfuggire al bullismo e all’omofobia. Niccolò si convince che non si sia trattato di suicidio ed è intenzionato a fare giustizia. Correrà il rischio di mettersi nei guai o quello di trovare la sua strada?

Recensione:

Oggi vi parlo di Small Town Boys, un libro scritto da Runny Magma, un autore che non conoscevo e che ora sicuramente terrò d'occhio.

Il libro narra di Niccolò, un ragazzo che ha appena finito le superiori e che sta passando l'estate difficile nella quale tutti chiedono di decidere cosa si farà da grandi. Niccolò non ha scelto l'università, non è neanche sicuro di volere proseguire negli studi al contrario dei suoi migliori amici che invece paiono decisi e determinati. 
Il ragazzo ha una cotta per il suo ex professore di Filosofia, Bruno, il personaggio che lo porterà, senza volerlo, a conoscere la storia di Loris: un ragazzo gay che pare essersi suicidato trent'anni prima a causa del bullismo di cui era vittima e dell'omofobia che lo circondava.

Il romanzo fa parte della narrativa lgbt proprio perché tratta il tema dell'omofobia e del bullismo, più che una storia d'amore. È raccontato attraverso canzoni del periodo di Loris, quindi musica anni '80 da Karma Chameleon, a the Riddle, a Smalltown Boy, ciascuna fa da sottofondo a un capitolo e ci accompagna insieme a Niccolò attraverso questo viaggio investigativo che gli permetterà di capire un po' meglio cosa è cambiato nel suo paese negli ultimi trenta anni.

La trama mi ha presa da subito e, anche se all'inizio sinceramente credevo che forse Niccolò si stesse lasciando trasportare un po' troppo dalla fantasia nella sua ricerca della verità, proseguendo mi sono ritrovata appassionata alla sua ricerca, che diventa anche un modo per il ragazzo di capire un po' meglio anche se stesso, perché sono convinta che alla fine non conti dove arriviamo, ma il viaggio che ci ha portati alla soluzione e questo è il senso del romanzo, per me: un viaggio, quasi come quello che si racconta ne L'Alchimista di Coelho, durante il quale si ritrova se stessi e la speranza.

I temi trattati in questo libro sono difficili e pesanti: omofobia, bullismo, violenza, suicidio, ma sono trattati dall'autore in modo delicato, seppure non superficiale.
Faccio i complimenti all'autore e vi consiglio di leggere questo libro.
 




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