Recensione: Zombie History di Livio Gambarini e Scott Kenemore

10/12/2015


Titolo: Zombie history
Autore: Kenemore Scott; Gambarini Livio
Prezzo: € 8,00
Traduttore: Battaglia M.
Editore: Nero Press

Sinossi: Seconda uscita della collana tascabili Incastri, che si prefigge di essere punto d’incontro interculturale tra la narrativa italiana e quella internazionale. Il volumetto, intitolato Zombie History, per via dei temi trattati, è confezionato in un innovativo taglio bi-fronte e si compone di due racconti: La battaglia di Harlem Heights, firmato Scott Kenemore, e La grande moria, di Livio Gambarini.

La traduzione del racconto di Kenemore è stata affidata a Marco Battaglia, che si è occupato anche di stendere la prefazione .

Kenemore e Gambarini si cimentano nella difficile impresa di calare due personaggi storici di rilievo, come George Washington e Giovanni Boccaccio, in un contesto tipicamente horror come l’epidemia zombie. Due racconti, due modi diversi di interpretare un tema caro alla narrativa horror come quello dei morti viventi. Il confronto tra un autore di respiro internazionale come Scott Kenemore e Livio Gambarini, autore con all’attivo diverse pubblicazioni a sfondo storico. Un confronto che non è una gara ma un “incastro”, non solo nell’idea dell’accostamento ma anche nella forma del libro: un tascabile “reversibile”. Un libro che nasce e muore in un modo, per poi rinascere e morire in un altro, come un perfetto zombie. L’opera è arricchita dalle splendide ed evocative illustrazioni di Roberta Guardascione (del gruppo Electric Sheep Comics), anche autrice dell’immagine di copertina.



Recensione:

Chi si aspetta un librone da trecento pagine potrebbe rimanere un po’ deluso dalle dimensioni di questa piccola raccolta, che conta soltanto una sessantina di pagine in formato davvero tascabile, ma secondo me vale la pena di darle una possibilità per molti motivi: perché i due racconti sono scritti bene; perché i protagonisti sono personaggi interessanti (e sicuramente li conoscete già); e anche per la cura dell’edizione reversibile, che rende ciascuno dei due racconti ‘il primo’ e che permette che entrambi abbiano la loro copertina, oltre alle illustrazioni a essi dedicate (anche queste dimostrano quanto l’edizione sia stata curata, devo dire che mi sono piaciute molto).

Il titolo ci dà un’idea abbastanza precisa del tema di questa raccolta: zombie, e quello è abbastanza chiaro, e storia, intesa proprio come storia passata. Entrambi i racconti, infatti rivisitano un periodo storico in chiave zombie, un'idea che mi è piaciuta e che ho trovato originale.

In “La gande moria”, Gambarini ci parla di come Boccaccio affrontò l’epidemia di peste a Firenze e anche di come, secondo questa improbabile ma avvincente ricostruzione, ebbe l’ispirazione che lo portò poi a scrivere il Decameron.

Boccaccio si ritrova più o meno imprigionato sul campanile di Giotto, in quel periodo in costruzione, proprio con lo stesso costruttore, i due personaggi sono a mio parere ben caratterizzati e il contesto storico mi pare sviluppato con attenzione ai dettagli (ma io ammetto di non conoscere nei dettagli quel periodo e potrei sbagliarmi). 

Lo stile è molto adatto al tipo di racconto, infatti è descrittivo, ma senza esagerazioni, e dà un buon ritmo alla lettura.

Siamo su IDIB, ma oggi facciamo uno strappo alla regola, perché l’autore di “La battaglia di Harlem Heights”, Scott Kenemore, non è esattamente italiano, ma non posso fare a meno di dire comunque qualcosa anche su questo racconto.

Il protagonista è George Washington, anche lui alle prese con gli zombie apparsi niente meno che a New York, a Harlem, con precisione, in una zona che gli Idiani d'America avevano ceduto senza troppi problemi ai coloni. 

Questa piccola raccolta è stata per me una scoperta apprezzatissima, entrambi i racconti hanno sfruttato la storia e gli eventi che tutti abbiamo studiato (o che stiamo studiando), e li hanno interpretati in modo personale, inserendo queste creature guidate solo dalla fame.

Li consiglio a chi cerca storie di zombie un po’ particolari, magari senza troppi dettagli splatter.



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