Recensione: Finistére di Andrea Dei Castaldi

12/04/2015


Titolo: Finistére

Autore: Andrea Dei Castaldi

 Editore: Barta edizioni

Anno: 2014

Prezzo: 12,00 Euro

«Fu come se scostando una fronda ombrosa avesse svelato il precipizio accanto al quale camminava incauto da troppo tempo».
Quale scelta se la passione si presenta con la forza sovvertitrice di un’eclisse?
Davide era morto durante l’inverno in un incidente stradale. La sua fine prematura costringe tutti coloro cui era legato a ripensare la propria esistenza e a riscrivere le relazioni che li uniscono. Ma è il dubbio insostenibile che questa morte porta con sé a imporre a Giona, suo fratello gemello, un viaggio – quasi un inseguimento – per dare un senso a quanto di sconvolgente è accaduto.
Dall’Italia attraverso la Francia, Giona intraprende un percorso la cui meta non è solo l’annullamento di una distanza: il suo viaggio, reale e metaforico insieme, è nel divenire delle passioni, quelle lecite e quelle illecite, inconfessabili ad alcuno, che molto domandano a chi le vuole comprendere. E solo dove la Terra finisce, attraverso un’immersione catartica in acque oscure e profonde, desideri, sbagli e rancori potranno sciogliersi e assumere forme nuove.
Sullo sfondo di un romanzo dai molteplici piani narrativi, dallo stile classico e potente, sembrano echeggiare le parole di Andrea Pazienza: «Amore è tutto ciò che si può ancora tradire».


Recensione:

Finistére è un libro che a prima vista sembra semplice, ma che letto con attenzione si mostra profondo e complesso.

È diviso in cinque parti, che lette separatamente possono essere considerate racconti, ma che insieme rivelano un intreccio ragionato e un senso più intenso.

Il protagonista di questo libro è Giona, un ragazzo che sta cercando di superare il lutto dovuto alla morte del suo fratello gemello. L'autore ci racconterà del suo viaggio alla ricerca delle risposte che lui pensa di poter trovare in Elena, la ragazza con cui usciva suo fratello quando è morto, fuggita anche lei dalla sua vita in cerca di un nuovo inizio. La trama pare portata avanti dal caso, che riesce a far incrociare le vite dei protagonisti mostrandoci quanto a volte una scelta a prima vista irrilevante possa cambiare una vita.

Nel corso del libro conosceremo anche altri personaggi molto interessanti e ben caratterizzati, come Bianca e Giulia. La profondità introspettiva è il punto forte di questo libro, che riesce a spogliare i personaggi di ogni pensiero razionale per mostrarceli "nudi". L'autore ci mostra il dolore del personaggio, non ci dice semplicemente che lui è triste; allo stesso modo ci fa provare la gioia o il sollievo nei momenti felici. Una cosa che non capita abbastanza spesso.

Non posso dire che la trama sia complicata, è semplice, ma resa con intelligenza, è speciale e unica perché i personaggi che la compongono sono tridimensionali e fanno scelte che spesso non sono giuste, ma che ne rivelano l'umanità.

Lo stile dell'autore è molto descrittivo, ma non è per nulla pesante; è piacevole da leggere e a tratti ricorda molto il linguaggio parlato. Non posso dire che sia perfetto sotto ogni aspetto, ma è piacevole da leggere e riesce a creare un contatto empatico tra lettore e personaggi (cosa che ho apprezzato moltissimo).

Prima della conclusione, vorrei ringraziare la gentilissima impiegata della libreria che mi ha consigliato questo libro. Non ricordo il tuo nome, ma riuscirò a ricordarmelo e sicuramente ti chiederò altri consigli in futuro.

Consiglierei a tutti la lettura di Finistére, ma mi rendo conto che non sia così semplice da digerire visto il grado piuttosto alto di introspezione. Lo consiglio quindi a chi cerca una storia che tratti di argomenti delicati con delicatezza, ma riuscendo a mostrare il dolore che l'animo umano a volte si ritrova a sopportare.

Non ho mai messo cinque cuoricini, perché non credo che sia facile trovare la perfezione, ma devo dire che questa volta ho avuto un attimo di titubanza, potete considerarli quattro cuori e mezzo.





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